Thursday, October 18, 2007

Il cine-cazzone

Omioddio! Ho riletto un inizio di racconto satirico-wannabe che scrissi tempo fa, su un vacuo studente di cinema che va a un festival/convegno. Ho persino riso in certi punti. La cosa inquietante è che di inventato c'era poco.

Ce l’ho fatta. Sono stato grande. La mia scalata al successo parte da qui. Il VII Convegno sul Cinesguardo sull’Oggetto a Bagno di Catarsio, AR.
Non è stato facile - il professore con cui ho fatto l’esame richiedeva di sapere tutta la filmografia di Welles, non solo, bisognava anche commentare per filo e per segno i film. Una ragazza che seguiva il mio esame, quando ha sentito che il prof mi chiedeva che tipo di ripresa era usata all’inizio di un film (era un pianosequenza), ha cacciato un urletto. Il prof si è girato verso di lei, e anch’io - logico, mi guardava come se fossi un dio. Era anche piuttosto carina, me ne ricorderò. Peccato che non ci sia al Convegno.
Bè, non è tutto. Per aggiudicarmi l’accreditation (c’è scritto così sul cartellino) sono pure andato ad una rassegna di Welles al cinema e mi sono visto tre dei suoi film (che fondo, comunque - dopo all’esame li sapevo molto meglio).

Ma eccomi qua alla sera, all’alloggio affittato insieme ad altri tre compagni di corso. I maledetti mi hanno appioppato la spesa da fare perchè sono arrivato per ultimo. Mi danno una lista su cui hanno dimenticato il pane ma ci sono la Nutella e l’aceto balsamico. Lo faccio notare a Fabio, quello alto con la camicia smanicata viola (c’è un logo: Diesel?), che mi guarda storto da sopra gli occhiali da sole e mi dice che non capisco niente di cucina, che l’aceto balsamico va tantissimo. Vado e prendo quel che c’è scritto, tanto a me il pane mi gonfia.
Mangiamo roba fredda sulla terrazza, che dà sulle colline. Bel posto, cavolo. Fabio inizia a progettare feste: l’alloggio è grande e possiamo invitare cinque o sei ragazze, così si può scegliere. Davide però dice che forse tra due sere arriva la sua ragazza dall’Erasmus. Alan invece dice che non ci sono problemi. Anche la sua ragazza forse passa a trovarlo, ma gli ha promesso di portargli dell’erba.

Primo giorno! Ci sono alle proiezioni alle dieci del mattino. Ma la cosa non mi spaventa, anzi, la mente è più lucida quando ci si alza presto, e soprattutto per chi fa un lavoro intellettuale come me è il momento migliore. Arrivo nella saletta che mi son perso l’introduzione di un critico dall’aria schizzata che ho già visto in università, così non so cosa sto per vedere. Chiedo alla ragazza che appoggia i sandali infradito blu sulla sedia vicino alla mia di cosa si tratta e mi dice un nome (non me li ricordo mai i nomi). Comunque è un corto assurdo di cose che si mangiano a vicenda. Che cavolo, non è che ci posso ricavare delle riflessioni sensate sul cinema da ‘sta roba. Invece il tipo, il critico, come al solito, fa un commento lunghissimo. A quanto pare tutto il cinema sarebbe un rimangiarsi a vicenda! Un bel punto di vista. Non ci avevo mai pensato. La ragazza degli infradito applaude facendo un gran rumore e quando il critico finisce si precipita a parlargli, ma ci sono un sacco di altri che fanno la stessa cosa, specialmente ragazze. Anch’io ci provo e mi accodo. Dopo circa venti persone il tipo parla con me, ma è ormai scocciatello, lo capisco, eh. Gli chiedo se sa dov’è che posso chiedere per scrivere sulle riviste. Mi fissa.
“Scriva delle recensioni di film e le mandi alle riviste”.
“Sì, ma quali?”
“Lei quali legge?”
“Mah, io... Non è che ha posto sulla sua? Sa, mi ha mandato qua il prof. K...”
AH!, fa lui sollevando il mento, e se ne va scuotendo la testa.

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